Il bando regionale che premia innovazione, sostenibilità e aggregazione tra imprese della trasformazione agroalimentare.
Nel 2024 il sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna ha registrato risultati mai raggiunti prima: oltre 6 miliardi di euro di produzione agricola (+13%), 129.000 occupati e un export in crescita del +7,6%. Sono alcuni dei dati contenuti nel Rapporto 2024 sul sistema agroalimentare regionale, presentato da Regione Emilia-Romagna e Unioncamere. Numeri che confermano la forza e la resilienza di un comparto che ha saputo reagire alle crisi recenti, rilanciando crescita, investimenti e occupazione. “Non è solo una questione economica – hanno dichiarato il presidente De Pascale e l’assessore Mammi – ma di coesione, identità, futuro. Continueremo a sostenere le imprese che innovano e investono, per coniugare competitività e sostenibilità.” È in questa cornice che si inserisce il bando SRD13, uno strumento operativo per le imprese della trasformazione e commercializzazione agroalimentare. Contributi fino al 50% a fondo perduto, per chi investe in tecnologie, impianti e fonti rinnovabili. Una leva concreta per accompagnare la crescita del settore nel tempo della transizione.
Con uno stanziamento complessivo di 60 milioni di euro, la Regione Emilia-Romagna sostiene, per l’annualità 2025, progetti di investimento delle imprese attive nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
L’intervento, denominato SRD13, si inserisce nel quadro del Piano Strategico della PAC 2023–2027 e ha l’obiettivo di rafforzare la competitività, la sostenibilità ambientale e la solidità organizzativa delle imprese agroalimentari regionali, valorizzando il legame con la produzione agricola di base e promuovendo modelli produttivi efficienti, integrati e orientati all’innovazione.
In particolare, il bando mira a:
Possono accedere al bando SRD13 le imprese agroalimentari, singole o associate, che esercitano attività di trasformazione e/o commercializzazione di prodotti agricoli. Clicca per i requisiti generalmente richiesti per la partecipazione a Bandi pubblici.
Sono ammesse imprese di qualsiasi dimensione (micro, piccole, medie e grandi). Le attività oggetto di investimento devono essere localizzate nel territorio della Regione Emilia-Romagna. Il contributo è destinato esclusivamente ad imprese che operano nella trasformazione e/o commercializzazione di prodotti agricoli primari, appartenenti ai seguenti comparti produttivi:
Le imprese che operano esclusivamente nella fase di commercializzazione (senza trasformazione) non sono ammissibili.
Rientrano tra i beneficiari anche le aggregazioni formalizzate (reti soggetto, fusioni, acquisizioni al 100%) costituite dopo il 1° gennaio 2023, le quali potranno accedere a una spesa massima ammissibile più elevata e a premialità dedicate in fase di valutazione.
Clicca QUI per i requisiti generalmente richiesti per la partecipazione a Bandi pubblici.
Il bando finanzia investimenti finalizzati a modernizzare e potenziare impianti, strutture e tecnologie per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Sono ammissibili opere edilizie, acquisto di macchinari, impianti e attrezzature, oltre a software, sistemi di tracciabilità e spese generali legate alla progettazione.
Inoltre, è possibile includere impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, biomassa, biogas), purché destinati all’autoconsumo e nei limiti del 40% del costo totale del progetto.
L’investimento deve essere compreso tra 100.000 € e 3.000.000 €, con soglia minima ridotta a 50.000 € per le zone svantaggiate. Per le imprese che si sono aggregate dopo il 1° gennaio 2023, il tetto massimo può arrivare a 5 milioni di eur
Il bando prevede un contributo a fondo perduto che può arrivare fino al 40% dell’investimento per opere strutturali, impianti, macchinari e tecnologie. Se il progetto comprende anche impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, la percentuale sale al 50% per quella parte dell’intervento. Le spese generali, come consulenze e progettazione, sono agevolate anch’esse al 40%.
Il contributo può raggiungere un massimo di 2 milioni di euro per i progetti più strutturati, in particolare quelli presentati da aggregazioni di imprese. Il regime de minimis non si applica, salvo nei casi in cui parte del progetto riguardi attività non agricole (extra Allegato I), che possono essere comunque finanziate fino a 700.000 € (clicca qui per descrizione regola de minimis).
Sono considerate ammissibili tutte le spese strettamente connesse alla realizzazione degli investimenti previsti, a condizione che siano funzionali all’attività di trasformazione o commercializzazione dei prodotti agricoli oggetto del bando.
In particolare, rientrano tra le spese ammissibili:
Le spese devono essere sostenute successivamente alla presentazione della domanda ed il progetto deve essere concluso entro il entro 12 mesi dalla data di concessione del contributo, con possibilità di proroga di massimo 180 giorni, previa richiesta motivata.
Le domande di contributo potranno essere presentate esclusivamente in via telematica, tramite il portale regionale SIAG – Sistema Informativo Agricolo di AGREA, a partire dalla data di apertura del sistema, fino alle ore 13:00 di venerdì 10 ottobre 2025.
Le domande saranno valutate secondo il criterio della procedura a graduatoria (clicca QUI per la differenza tra procedimento a sportello ed a graduatoria). I principali criteri di valutazione riguardano:
Il contenuto del presente Documento è a scopo esclusivamente informativo e non può essere considerato esaustivo né costituire parere o consulenza professionale, né è inteso a fini commerciali, di relazione o di transizione con i clienti. Gli interessati sono pertanto invitati ad analizzare i bandi e la normativa rilevante. Si declina quindi ogni responsabilità in merito ad azioni od omissioni basate sull’utilizzo delle informazioni contenute nel presente documento