Concessioni balneari: settembre 2025 tra vincoli europei, pareri nazionali e piani locali in evoluzione
WhatsApp Telefono E-mail Check up progetto

Concessioni balneari: settembre 2025 tra vincoli europei, pareri nazionali e piani locali in evoluzione

Dall’altolà della Consulta e della Commissione UE al fermento urbanistico sulla costa romagnola: Riccione, Rimini e Cattolica riscrivono il futuro della spiaggia italiana

Il mese di agosto 2025 si apre con una situazione di forte tensione – ma anche di potenziale trasformazione – per il sistema delle concessioni balneari. Da un lato, il livello nazionale resta paralizzato dal confronto tra Governo, Unione Europea e giustizia amministrativa sul tema degli indennizzi ai concessionari uscenti. Dall’altro, alcune città costiere della Romagna stanno compiendo scelte coraggiose, riscrivendo i propri piani dell’arenile in chiave strategica e innovativa.

Il parere del Consiglio di Stato e la lettera UE: indennizzi fuori legge

Il primo nodo da sciogliere resta quello della disciplina economica in fase di transizione: le imprese balneari che perderanno la concessione potranno ricevere un indennizzo? E a carico di chi? Il decreto attuativo predisposto dal Ministero delle Infrastrutture (noto come “decreto Salvini”), che avrebbe dovuto definire i criteri per il riconoscimento di compensazioni economiche, è stato duramente bocciato dal Consiglio di Stato nel luglio 2025.

Nel suo parere, la giustizia amministrativa ha giudicato il provvedimento “inapplicabile”, “privo di base normativa” e “contrario ai principi comunitari”, evidenziando l’assenza di qualunque fondamento, sia nel diritto nazionale (a partire dall’articolo 49 del Codice della Navigazione), sia nel diritto dell’Unione Europea. Non solo: ha segnalato come l’obbligo per i nuovi concessionari di pagare le strutture e il valore d’impresa del gestore uscente configurerebbe un indebito vantaggio competitivo che altera la libertà di mercato e scoraggia la partecipazione alle gare, specie da parte dei piccoli operatori.

A rafforzare la posizione dei giudici è arrivata la lettera formale della Commissione Europea del 7 luglio 2025, che rifiuta esplicitamente qualsiasi forma di compensazione automatica per i gestori uscenti. La sola forma di ristoro ammessa, chiarisce Bruxelles, riguarda gli investimenti non ancora ammortizzati nei 5 anni precedenti, purché documentati e limitati a beni materiali strettamente funzionali.

Il risultato? Il decreto attuativo è ora sospeso, con ogni probabilità sarà riscritto – o accantonato. Senza una nuova base normativa chiara e condivisa, i Comuni si trovano nel pieno dell’incertezza, costretti ad avviare gare pubbliche entro giugno 2027 (come previsto dal decreto legge 131/2024) ma senza strumenti tecnici per gestire l’eventuale passaggio di consegne tra gestori. E soprattutto, senza certezze giuridiche da offrire agli operatori.

ll nuovo volto della spiaggia di Rimini: entra in vigore il Piano dell’Arenile

Con la pubblicazione sul BURERT del 10 settembre 2025, il nuovo Piano dell’Arenile del Comune di Rimini è divenuto pienamente efficace. Si chiude così un lungo processo di definizione che ha visto coinvolti cittadini, operatori, tecnici e amministratori, e si apre una nuova fase di attuazione per uno strumento destinato a ridefinire profondamente il rapporto tra città, spiaggia e mare.

Il documento, adottato inizialmente nel 2024 e sottoposto a consultazione pubblica, mira a trasformare i 15 chilometri del litorale riminese in un sistema più coerente, accessibile e sostenibile, integrandosi al progetto del Parco del Mare. Un progetto ambizioso, pensato per le esigenze del turismo balneare contemporaneo, ma anche per una fruizione dell’arenile nelle quattro stagioni, capace di coniugare qualità urbana, tutela ambientale e nuove opportunità di investimento.

Le trasformazioni previste dal Piano si basano sulla demolizione e ricostruzione delle strutture esistenti, secondo tre modalità attuative: l’intervento singolo, la micro-aggregazione tra 2 o 3 stabilimenti, e la macro-aggregazione su un fronte continuo di almeno 250 metri. Queste aggregazioni, lasciate alla libera iniziativa degli operatori, sono fortemente incentivate tramite premialità funzionali: i concessionari che uniscono le forze potranno accedere a maggiori superfici coperte e installare attrezzature aggiuntive, come vasche d’acqua, spazi sportivi o aree bar. Per le macro-aggregazioni sono previste piscine fino a 300 mq, terrazze panoramiche, campi da padel o basket.

Il disegno urbanistico concentra le superfici edilizie nei cosiddetti “campi edificatori”, delimitati in modo da garantire una maggiore permeabilità visiva verso il mare, obiettivo chiave del Piano. I manufatti saranno accorpati intorno ai percorsi di accesso alla spiaggia, per liberare la linea di costa e rafforzare la relazione visiva tra città e mare.

Una delle innovazioni più significative è l’aumento dell’offerta di spiagge libere, con l’obiettivo di raggiungere un incremento del 37% rispetto alla situazione attuale. Il Piano introduce anche una nuova tipologia: i “varchi”, porzioni di arenile non assegnate in concessione e prive di edificazioni, concepite per realizzare percorsi pedonali pubblici attrezzati. I varchi si innestano sulle piazze del Parco del Mare, diventando vere e proprie cerniere tra città e spiaggia, e creando “sfondamenti” urbani che migliorano l’accessibilità e la qualità paesaggistica del fronte mare.

Gli operatori che si prenderanno carico della manutenzione dei varchi o delle spiagge libere adiacenti potranno beneficiare di ulteriori premialità: ampliamenti di superficie, possibilità di installare chiringuitos, terrazze e altre attrezzature stagionali.

Altro elemento cardine del Piano è la realizzazione di un percorso pedonale continuo sulla spiaggia, pensato per valorizzare l’arenile anche nei mesi invernali e rafforzare la pedonalizzazione in linea con il Parco del Mare. Il tracciato sarà differenziato tra nord e sud: a Rimini Sud il percorso sarà una prosecuzione naturale delle riqualificazioni già in atto; a Rimini Nord, dove il lungomare mantiene tratti carrabili, avrà invece il compito di compensare la mancanza di pedonalizzazione, rendendo accessibile la spiaggia anche nelle aree dove la vista del mare è oggi ostacolata da una cortina edilizia continua.

Il Piano pone particolare attenzione al tema dell’accessibilità universale. I futuri bandi di concessione dovranno prevedere linee guida obbligatorie per la creazione di spiagge accessibili a tutti, premiando i progetti che includono servizi dedicati a persone con disabilità, come passerelle, sollevatori, colonnine di ricarica, bagni attrezzati, rastrelliere per biciclette e parcheggi per ausili alla mobilità. È stata anche proposta la realizzazione di un’app per consentire agli utenti di visualizzare in anticipo i servizi disponibili in ciascuno stabilimento.

Allo stesso tempo, sono previsti interventi per garantire maggiore diversificazione dell’offerta balneare, con l’introduzione di aree per il gioco, il relax, l’attività sportiva, ma anche per la cultura e gli eventi, in chiave destagionalizzata e sostenibile.

Riccione: il laboratorio del nuovo modello balneare

In questo clima nazionale così instabile, il caso di Riccione rappresenta un esempio virtuoso di governance locale che anticipa le trasformazioni future. A partire da settembre, il Comune – in collaborazione con KPMG – avvierà un tavolo tecnico con operatori, associazioni e stakeholder per definire un nuovo modello di stabilimento balneare. L’iniziativa si inserisce nel più ampio Piano strategico del turismo e punta a costruire un sistema coerente con le prossime gare e con i futuri standard richiesti dalla normativa.

La filosofia che guida il progetto è chiara: sostenibilità ambientale, accessibilità, qualità dell’offerta e innovazione gestionale, con un occhio attento alla valorizzazione paesaggistica e alla riduzione dell’impatto delle strutture. Il percorso prevede una mappatura delle criticità attuali, lo studio di esperienze virtuose anche internazionali, e l’attivazione di tavoli tematici su modelli gestionali, edilizia leggera, design e servizi accessibili.

Non si tratta solo di “aggiornare” gli stabilimenti esistenti, ma di disegnare un sistema balneare adatto al futuro, capace di attrarre nuovi investimenti, generare valore pubblico e accompagnare – in modo ordinato – il passaggio di titolarità delle concessioni. In questo senso, Riccione si candida a diventare una delle città pilota della costa romagnola, capace di governare la transizione, anziché subirla.

Cattolica: piano approvato ma già contestato

Anche a Cattolica, il Piano dell’Arenile è stato recentemente approvato dal Consiglio comunale. Dopo tre anni di lavoro, l’amministrazione ha presentato un progetto centrato su sostenibilità, inclusività e adattamento climatico. Il piano prevede la riduzione del cemento sul litorale, l’aumento delle spiagge libere, l’innalzamento graduale delle strutture per far fronte all’erosione e ai fenomeni meteo-marini, e l’introduzione di criteri ecocompatibili per l’edilizia e i servizi.

Ma l’approvazione non ha spento le polemiche. Le opposizioni e alcune categorie economiche hanno manifestato intenzioni di ricorso al TAR, lamentando la scarsa concertazione, la tempistica inadeguata (in piena stagione turistica) e l’impatto delle nuove regole su chi ha già investito in precedenza. Alcuni operatori denunciano la difficoltà di intervenire in un contesto normativo non ancora stabile, e la mancanza di strumenti chiari per accompagnare l’adeguamento alle nuove prescrizioni. C’è anche chi, come il “bagno influencer” Lorenzo Ercoles, ha portato la protesta sui social con toni duri, contestando i criteri tecnici e l’assenza di una reale valutazione dei rischi territoriali.

Un sistema in cerca di visione

A unire i casi di Rimini, Riccione e Cattolica è la consapevolezza che la partita non si gioca solo sul piano giuridico, ma su quello della pianificazione strategica. I piani dell’arenile – se ben concepiti – non sono solo documenti tecnici, ma strumenti di governo del territorio. Possono definire criteri trasparenti, valorizzare gli spazi pubblici, attrarre investimenti, promuovere modelli di gestione più evoluti. Possono, in altre parole, rendere le città costiere più competitive, più attrattive e più resilienti.

Tuttavia, per raggiungere questi obiettivi, serve coerenza tra i diversi livelli: europeo, statale, regionale, comunale. La mancanza di un quadro nazionale chiaro – tra ritardi normativi, procedure d’infrazione, decreti bloccati e sentenze contrastanti – continua a pesare sulle spalle dei Comuni, chiamati a decidere in autonomia su temi che avrebbero bisogno di una cornice condivisa.

In questo contesto complesso e in continua evoluzione, il nostro impegno è rivolto alle imprese. Come Forlani Consulting SB, stiamo monitorando con attenzione tutti gli sviluppi normativi, giurisprudenziali e istituzionali relativi al sistema delle concessioni balneari, con l’obiettivo di preparare al meglio le imprese alla partecipazione alle future gare. Il nostro approccio si fonda su un metodo in costante affinamento, che integra competenze giuridiche e strategiche con esperienza diretta nella digitalizzazione dei processi, nell’economia circolare, nella progettazione legata alla destagionalizzazione e nella partecipazione a bandi pubblici. È su questi assi portanti che costruiamo strumenti operativi concreti, per aiutare le imprese a interpretare, pianificare e valorizzare il proprio posizionamento nel nuovo scenario competitivo che si va delineando.

 Disclaimer

Il contenuto del presente Documento è a scopo esclusivamente informativo e non può essere considerato esaustivo né costituire parere o consulenza professionale, né è inteso a fini commerciali, di relazione o di transizione con i clienti. Si declina quindi ogni responsabilità in merito ad azioni od omissioni basate sull’utilizzo delle informazioni contenute nel presente documento.

Sottoponici il tuo progetto per un check up gratuito

Check up gratuito

Hai bisogno di chiarimenti?

Perché non ti iscrivi alla newsletter?

Nuovi bandi, nuovi successi, ultimi aggiornamenti… Tieniti aggiornato su tutte le novità iscrivendoti alla nostra newsletter.

Referenze

Orgogliosi di essere stati scelti…

Chi ci ha scelto